1. biografia

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Messaggioda Amministratore » 10/02/2013, 10:59

Alfeo GIGLI
Modigliana (FO), 1907-Bologna 1994

Alfeo Gigli nacque a Modigliana (Forlì) nel 1907 da Pasqua Casadio e da Giuseppe Gigli, raffinato artigiano della calzatura, medaglia d’oro e cavaliere per meriti di lavoro. Fin dalla prima infanzia fu attratto dalla musica, nonostante l’opposizione del padre, che voleva portarlo a studi di ingegneria.
Iniziati gli studi di armonia e contrappunto a Faenza sotto la guida di Lamberto Caffarelli, singolare figura di musicista - filosofo, fu insegnante di musica all’Orfanotrofio maschile e nel 1925 diresse il concerto bandistico che, con musiche di Mendelssohn, inaugurò il “Cardello” alla memoria di Alfredo Oriani a Casola Valsenio.
Trasferitosi con la famiglia a Bologna, si perfezionò al Conservatorio G. B. Martini, sotto la guida del M° Masi. In quegli anni fu tra i primi a introdurre con la sua tromba il Jazz Hot a Bologna. Dopo alcuni anni di attività dovette abbandonare, per motivi di salute lo strumento a fiato, si diplomò allora in contrabbasso sotto la guida del M° Ugo Marchetti e si perfeziono in strumentazione per banda con il M° Ranalli. Negli anni ’30 frequentò la Scuola Allievi Ufficiali di Palermo. Nel 1935, dopo il matrimonio con Dalma Furgeri, sua compagna per tutta la vita, fece parte dell’Orchestra di Merano e, nel 1939, vincitore di concorso, entrò nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con la quale viaggiò in tournée per molte città europee sotto la direzione di grandi maestri. Negli anni ’40, quale membro dell’orchestra fiorentina, Alfeo Gigli suonò con i maggiori direttori dell’epoca, in particolare con Mario Rossi e Franco Ferrara, che gli rimasero affettuosamente legati. Per diverse stagioni alternò l’impegno al Maggio Musicale con quello al Teatro Massimo di Palermo e all’Accademia Chigiana di Siena.
Durante il periodo bellico subì il confino per motivi politici a Lauro, in provincia di Avellino. Ritornato con la famiglia a Modigliana organizzò un’orchestra e diresse alcuni concerti; al termine del concerto del 13 Maggio 1944,venne per la prima volta eseguito l’inno a Modigliana, da lui composto in quegli anni.
Nel 195l fu primo contrabbasso nell’orchestra della Radio Svizzera di Lugano, che lasciò per l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dove rimase fino al 1972, anno del pensionamento. Negli anni ’50 e ’60, come esponente della “Commissione rappresentativa dell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna”, si impegnòcon vari colleghi, tra cui Mario Luzzato, Giacomo Federici, Oscar Rizzoli, Tullio Chierici e altri, per la realizzazione dell’orchestra stabile.

Già prima dei 25 anni aveva iniziato la sua attività di compositore con numerosi brani cameristici e col poema sinfonico Prometeo per archi, trombe e corni.
Nel 1953, dopo la morte dell’unico figlio di 14 anni, che rimase vittima di un tragico incidente stradale, compose l’invocazione Veni Domine e iniziò una grande Messa da Requiem. In seguito affrontò, in un periodo di grande creatività, i più vari linguaggi compositivi fino all’atonalità e alla dodecafonia; tra queste opere, alcune per grande orchestra: Il Cavaliere e la Morte, ispirata ad una incisione di Dürer, la Policromia della natura, Il Volto di Selene, il Concerto per violino e pianoforte. In campo religioso, oltre alla Messa da Requiem, compose Gloria Deo, Preghiera, Canto Sacro, Ave Maria. Al suo attivo, in via di catalogazione, figurano oltre 80 composizioni per grande orchestra, complessi cameristici ad archi, a fiato e pianoforte. Con l’opera 25 Suite grottesca o Trittico di maschere, eseguita dalle prime parti del Teatro Comunale di Bologna, ottenne successo di pubblico e critica in varie sale concertistiche italiane. Diverse sue composizioni vennero eseguite all’estero sotto la guida di celebri direttori: a Parigi, Atene, Varsavia, Vienna, Londra e Budapest. Nel 1992 gli fu conferito il titolo di Membro onorario dell’Accademia Filarmonica di Bologna.
Pur rimanendone spesso lontano, fu sempre legato al suo paese d’origine e “avrebbe voluto che Modigliana diventasse un importante centro musicale, dove si potessero organizzare frequenti concerti sia per complessi cameristici che per grandi orchestre” (Almanacco di Modigliana, 1989).
Appassionato bibliofilo ed esperto conoscitore di antichi testi, fondò nel 1946 con il fratello Ancora, sotto i portici di Via Augusto Righi, una libreria antiquaria, iniziando, già nel 1947 la pubblicazione di cataloghi periodici di antiquariato librario per l’Italia e pei l’estero. La libreria fu tra le prime iscritte all’Associazione dei Librai Antiquari d’Italia. Dopo il 1951, quando Ancora Gigli si trasferì a Castelbolognese, la libreria con Alfeo Gigli, la moglie Dalma Furgeri ed il figlio Loris, assunse il nome di “Libreria Docet”. Dal 1952 ad oggi la libreria ha pubblicato oltre 200 cataloghi. Nel 1983 è passata ai nipoti del fondatore e nel 1995 si è trasferita nella sede attuale di via Galliera, n.34/A.

Tratto da: Alfeo Gigli compositore: una vita per la musica, Quaderni di Octandre, 19/2000, I, Agenda Edizioni, Bologna
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