1. biografia

1. biografia

Messaggioda amministratore_1 » 09/11/2013, 12:32

Franco DONATONI
Verona, 1927 - Milano, 2000
http://www.magazzini-sonori.it/esplora/ ... atoni.aspx
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Donatoni
http://members.xoom.it/renzocresti/donatoni.htm

Formazione e studi: in età molto giovane (a 7 anni) comincia lo studio del violino, in seguito compie gli studi di composizione al Liceo Musicale di Verona, al Conservatorio "G. Verdi" di Milano e al Conservatorio "G. B. Martini" di Bologna sotto la guida di docenti quali Piero Bottagisio, Ettore Desderi e Lino Liviabella con il quale si diploma in composizione. Si perfeziona successivamente all'Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma con Ildebrando Pizzetti. Nel periodo romano ebbe modo di incontrare e frequentare assiduamente Goffredo Petrassi, che pur non essendo stato ufficialmente suo insegnante, fu prodigo di consigli e suggerimenti.
Dopo aver conosciuto Maderna – che avrebbe esercitato una forte influenza sul suo pensiero e sul lavoro compositivo – da metà degli anni cinquanta ha frequentato a più riprese (’54, ’56, ’58, ’61) i Ferienkurse di Darmstadt. E’ nel vivace ambiente culturale tedesco che, guidato da Maderna, si può confrontare con l’intellighenzia compositiva europea che vedeva la presenza di Berio, Nono, Boulez, Stockhausen, con tanti outsider e che in breve si sarebbe confrontata con quel John Cage, americano e creativo libero dal serialismo e strutturalismo italo-tedesco che avrebbe messo in discussione gli aspetti della comunicazione e della creatività musicale.
Concorsi: Tra i numerosi riconoscimenti che Donatoni ha ricevuto nel corso della sua vita, vanno ricordati il premio SIMC (Società Internazionale per la Musica Contemporanea) attribuito per la composizione Puppenspiel nel 1961, il Premio Marzotto, attribuitogli nel 1966 per il brano "Puppenspiel II", il Koussevitzky Award nel 1968, per la composizione Orts, il premio Janni Psacaropulo della critica musicale torinese per il brano Spiri (1979). Inoltre, nel 1985 è stato nominato "Commandeur dans L'Ordre des Arts et des Lettres" dal Ministro della Cultura francese.
Impegni artistici e commissioni: fu Petrassi, nella qualità di giurato del concorso di composizione indetto da Radio Lussemburgo nel 1952, a premiare il suo Concertino per archi, ottoni e timpani solisti, importante affermazione che diede il via alla sua carriera internazionale di compositore. Le sue musiche sono eseguite diffusamente nel mondo intero, sovente interpretate da grandi solisti, gruppi e direttori (Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Claudia Antonelli, Irvine Arditti, Dino Asciolla, Pierre Boulez, Elisabeth Chojnacka, Dorothy Dorow, Ensemble 2e2m, Ensemble Intercontemporain, Lothar Faber, Severino Gazzelloni, Bruno Giuranna, Les Percussions de Strasbourg, Nieuw Ensemble, Bruno Maderna, Alain Meunier, Esa-Pekka Salonen, e molti altri).
Spesso premiate in concorsi internazionali di composizione, le sue opere sono edite dalle edizioni Schott Musik International (Magonza-Londra), Boosey & Hawkes (Londra), Suvini Zerboni (Milano) e Ricordi (Milano).
Attività creativa: Franco Donatoni arrivò alla maturità artistica attorno ai cinquant’anni. La sua filosofia era “guardare avanti” e seguì un percorso articolato di esperienze che corrispose con l’uscita della Nuova Musica dal periodo seriale.
Il primo periodo lo si può definire segnato da un neoclassicismo bartokiano che risente dell'influenza di Goffredo Petrassi. In seguito la frequentazione e gli insegnamenti di Bruno Maderna lo indirizzeranno verso il serialismo (anni cinquanta), mentre la prima parte degli anni sessanta è segnata dall'Alea che lui chiamava Indeterminazione, periodo che porterà più tardi (fine anni sessanta) al cosiddetto periodo negativo, cioèall'utilizzo estremo di procedimenti quali gli automatismi combinatori che miravano ad attenuare l’atto compositivo soggettivo dell’autore a vantaggio dell’importanza interpretativa e progressiva autore/interprete. Nel periodo negativo, le “esperienze legate alla de-composizione porteranno ad una desacralizzazione completa della creatività, ad una dissociazione totale tra materiale e gesto compositivo” (da Wikipedia, aprile 2014).
Diversamente da Bussotti (dove Alea e creatività sono in totale libertà e così pure la relazione autore/interprete può interagire senza vincoli), Donatoni vedeva (nel decennio successivo) molti dei suoi lavori tra loro concatenati e svilupparsi secondo un lavoro progressivo, collegato (proprio work in progress).
 Dalla metà degli anni anni settanta, infatti, Donatoni ritrovò quello che lui stesso chiamava l'esercizio ludico dell'invenzione, un atteggiamento, quindi, ed un rapporto decisamente positivo con la scrittura, il che lo porterà a produrre un notevolissimo numero di opere che godranno di un apprezzamento sempre più vasto in campo internazionale; in senso temporale, i primi brani di questo lungo ciclo sono Ash (1976), Toy e Spiri (entrambi del 1977).
I materiali compositivi utilizzati da Donatoni in questa sua ultima, lunga fase sono spesso minimali; essi vengono sottoposti a continui procedimenti di trasmutazione e permutazione tramite l'utilizzo di codici e automatismi miranti alla crescita della cellula originaria, quasi fosse un organismo vivente.

Le sue composizioni a partire dai tardi anni settanta riguardano soprattutto la musica da camera (pur non mancando alcune interessanti e riuscite opere orchestrali e teatrali), e vengono universalmente apprezzate per la loro fresca originalità, nonché per la libertà e la brillantezza della loro scrittura.
Durante questo periodo furono di importanza determinante le suggestioni e le influenze ricevute da autori letterari quali Franz Kafka, Gustav Meyrink, Heinrich von Kleist, Robert Walser e Marguerite Yourcenar.
Da notare in questo periodo la totale assenza di composizioni vocali; brani emblematici di quei tempi sono Puppenspiel I (1961), Per Orchestra (1962) Black and white (1964), Etwas ruhiger im Ausdruck (1967).
A partire dagli anni ottanta si denota un ritorno verso la musica vocale, da lui accuratamente evitata per più di un ventennio (L'ultima sera del 1980, In cauda per coro e orchestra del 1986, Madrigale del 1991, su testo di Elsa Morante), così come in altri lavori si noterà una certa influenza (soprattutto a livello ritmico) della musica jazz (Hot del 1989, Sweet Basil del 1993).
La sua scomparsa, avvenuta nel 2000, gli impedirà di portare a termine la sua trascrizione de L'arte della fuga di Johann Sebastian Bach
Attività critica, didattica e di studio: inizia le sue esperienze didattiche come docente fin dal 1953: è stato docente di Composizione presso i conservatori di Bologna, Torino e Milano, mentre in seguito è stato titolare della Cattedra di perfezionamento di composizione presso l'Accademia nazionale di Santa Cecilia a Roma presso l'Accademia Chigiana di Siena e presso l'Accademia Musicale Pescarese Pescara. È stato inoltre docente al DAMS della Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, ed ha tenuto seminari in Europa, America e Australia.
In questa sua pluridecennale esperienza pedagogica ha formato numerose generazioni di compositori, tra i quali Sandro Gorli, Pascal Dusapin, Armando Gentilucci, Giuseppe Sinopoli, Magnus Lindberg, Fausto Romitelli, Esa-Pekka Salonen, Luca Mosca, Giorgio Magnanensi, Alessandro Solbiati, Ivan Fedele, Javier Torres Maldonado, Giulio Castagnoli, Giovanni Verrando, Roberto Carnevale, Stefano Bellon, Mauro Cardi, Matteo D'Amico, Aurelio Samorì, Vincenzo Pasceri, Sylvie Bodorová e molti altri.
La collaborazione con l’ensemble Octandre, perpetratasi durante i corsi chigiani dal 1983 al 1995 ha permesso di raccogliere un ingente quantità di materiali sonori in parte archiviati presso l’Accademia Chigiana di Siena, in parte registrati dal Centro Studi Octandre e disponibili per studio in questo portale.
Aforismi e poetiche: attivo come scrittore, ha esordito con Questo (Adelphi, 1970), un testo che presenta particolari formali molto singolari in quanto Donatoni applica al materiale verbale gli stessi procedimenti che utilizza nella composizione musicale in quegli anni.
Successivamente ha dato alle stampe Antecedente X (1980), sottotitolato "Sulle difficoltà del comporre", nel quale l'autore indaga sulle oscure origini dell'atto compositivo (gli "antecedenti", appunto).
Pochi anni dopo è stato pubblicato Il sigaro di Armando (1982), raccolta di scritti su vari argomenti (sempre riguardanti la musica, ma non strettamente concentrati sulla composizione), che include anche alcune interviste con lo stesso autore; In-oltre (1988), invece, raccoglie gli scritti di presentazione per le prime esecuzioni dei suoi brani.
Di salute piuttosto malferma (sin dalla giovinezza soffrì periodicamente di depressioni nervose che lo costrinsero talvolta ad interrompere il suo lavoro per seguire le opportune terapie), gli ultimi anni della vita di Donatoni furono minati dal diabete, malattia di cui soffrì sin dai primi anni ottanta. Nel 1998 venne colpito da un ictus cerebrale, e la sua salute si deteriorò al punto che per i suoi ultimi brani orchestrali (Prom e ESA - In cauda V) dovette farsi aiutare per la stesura pratica delle partiture da alcuni allievi. Un secondo ictus, sopravvenuto nel 2000, lo porterà alla morte, avvenuta il 17 agosto di quello stesso anno. La cerimonia funebre (durante la quale venne eseguito il suo brano Cinis, sorta di requiem laico che l'autore compose nel 1988) si tenne al conservatorio di Milano.
Catalogo opere: autore di un ricco catalogo compositivo. Le sue prime composizioni riflettono l’amore per la musica di Bartók, in particolare per le sue opere percussive. A tale modello unì poi il radicalismo strutturale della scuola di Darmstadt e la serialità post-weberniana connessa a tale scuola. Per due volte si dedicherà all'opera lirica: nel 1984 con Atem, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano, cercherà di ribaltare il consueto rapporto tra compositore e soggetto, creando uno spettacolo senza trama, in cui il prodotto "spettacolare" doveva essere il risultato della visualizzazione della sua musica (infatti la partitura include molti dei suoi lavori precedenti, talora modificati, talora lasciati al loro stato originario). Il risultato finale, però, non fu dei più incoraggianti, tanto che lo stesso autore ebbe a dichiarare che si era trattato solo di un "matrimonio in bianco" tra lui stesso e l'opera.
Donatoni ci riprovò nel 1995 con Alfred, Alfred, "opéra comique" su testo proprio, rappresentata al Festival "Musica" di Strasburgo e poco dopo ripresa a Parigi e in varie città italiane. L'esito fu questa volta esilarante: il protagonista dell'opera è lo stesso compositore, il quale dal letto di una camera d'ospedale, colpito da una crisi diabetica assiste in silenzio ad un susseguirsi continuo di avvenimenti surreali che si prestano a tragicomiche riflessioni sulla vita.

Interviste: quella che proponiamo non è un'intervista a Donatoni, ma una riflessione di Solbiati (che è stato allievo di Donatoni) sull'autore a presentazione dell'integrale per strumenti solo. La riflessione di Solbiati è di particolare interesse perché molti dei lavori solistici saranno poi ripresi formalmente e in parte anche tematicamente per quel modo di lavorare che caratterizzò l'opera di Donatoni a partire dagli anni '70. Partendo dagli strumenti solisti il materiale si arricchisce musicalmente e nell'orchestrazione con quel modo di lavorare (work in progress) che accompagnò lavori come: Nidi, Algo, Ali, Argot, Marches che si evolvono poi in About ..., poi Fili, Small, ecc. L'indagine di Solbiati è accurata e ben circostanziata, raccomandabile per chi vuole approfondire questo periodo del percorso di Donatoni che è di grande rilievo musicale. collegamento
Alessandro Solbiati introduce il ciclo "per Franco Donatoni" esecuzione integrale delle composizioni per strumento solo - introduzione di Alessandro Solbiati. Registrazione effettuata al Museo del '900 di Milano, 8 gennaio 2014, pubblicata su youtube il 14 gennaio 2014 - durata: 1h09'20".
0'00"Introduzione/30'40" Nidi/46'10" Clair/52'34" Omar/1h00' Françoise varationen per pianoforte/Françoise variationen (Maria Grazia Bellocchio, pianoforte)

Foto


English translation:
Training and education: a very young age ( 7 years ) began to study the violin, later he studied composition at the Liceo Musicale in Verona, at the Conservatorio "G. Verdi" in Milan and at the Conservatory "GB Martini" in Bologna. Teachers such as Piero Bottagisio, Ettore Desderi and Lino Liviabella with which he graduated in composition. He continued his studies later at the National Academy of Santa Cecilia in Rome with Ildebrando Pizzetti. In the roman period he met and assiduously Petrassi, which although not officially been his teacher, he was generous with advice and suggerimenti. After knowing Maderna - that would have exerted a strong influence on his thinking and compositional work - from mid- fifties he attended several times ( '54 , '56 , '58 , '61 ) Ferienkurse of Darmstadt. In the cultural environment german, driven by Maderna, you can compare it with the composition of the European intelligent who saw the presence of Berio, Nono, Boulez, Stockhausen, with many outsiders and that you will soon be confronted with the John Cage, american creative and free from serialism and structuralism Italian-german who would have questioned aspects of communication and musical creativity.
Competitions: Among the many awards he has received Donatoni in the course of his life, should be mentioned the prize ISCM (International Society for Contemporary Music) attributed to the composition Puppenspiel in 1961, the Marzotto Prize, conferred in 1966 for the song "Puppenspiel II" the Koussevitzky Award in 1968 for composing Orts, the prize Janni Psacaropulo music critics Turin for the song Spiri (1979). In addition, in 1985 he was appointed "Commandeur dans L' Ordre des Arts et des Lettres" by the French Minister of Culture.
Engagements and commissions: Petrassi was in his capacity as juror of the composition competition organized by Radio Luxembourg in 1952, to reward his Concertino for strings, brass and timpani solo, important statement that started his international career as a composer. His music has performed extensively throughout the world, often performed by soloists, groups and directors (Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Claudia Antonelli, Irvine Arditti, Dino Asciolla, Pierre Boulez, Elisabeth Chojnacka, Dorothy Dorow, 2e2m Ensemble, Ensemble Intercontemporain, Lothar Faber, Severino Gazzelloni, Bruno Giuranna, Les Percussions de Strasbourg, Nieuw Ensemble, Bruno Maderna, Alain Meunier, Esa-Pekka Salonen, and many others). Often awarded prizes in international competitions in composition, his works are published by Editions Schott Musik International ( Mainz - London), Boosey & Hawkes (London), Suvini Zerboni (Milan) and Ricordi (Milan).
Creative activity:
Donatoni came to artistic maturity at around fifty years. His philosophy was "looking forward" and followed a specific path of experiences that corresponded with the release of new music from the period serial.
The first time it can be defined by a marked that Bartók neoclassicism was influenced by Petrassi. Following the attendance and the teachings of Bruno Maderna will direct him toward serialism (fifty years), while the first part of the sixties is marked dall'Alea he called Uncertainty, which will later period (late sixties), the so-called negative period, that is, the use of extreme methods such as automatic dialers that aimed to mitigate the subjective act of composition for the benefit of the author of the importance of interpretation and progressive author/interpreter. During the period negative, the "experiences related to the de-composition will lead to a complete desecration of creativity, for a total dissociation between the material and compositional gesture" (from Wikipedia, April 2014 ).
Unlike Bussotti (where Alea and creativity are in total freedom and so did the report author/interpreter can interact without constraints), Donatoni saw (in the following decade), many of his works linked together and develop as a progressive work, connected (just work in progress). Since the mid-seventies, Donatoni found what he himself called the playful exercise of the invention, an attitude, then , and a very positive relationship with writing, which led him to produce a remarkable number of works that enjoy an increasingly wide appreciation in the international arena; in the temporal sense, the first pieces of this long cycle are Ash (1976), Toy and Spirit (both 1977). The materials composition used by Donatoni in this last, long phase are often minimal; they are subjected to continuous processes of transmutation and permutation through the use of codes and automation aimed at the growth of the original cell, like a living organism.
His compositions from the late seventies mainly concern the chamber music (while not lacking some interesting and successful theatrical and orchestral works), and are universally valued for their fresh originality, and for the freedom and the brilliance of their writing.
During this period were of crucial importance and influences the suggestions received by literary writers such as Franz Kafka, Gustav Meyrink, Heinrich von Kleist, Robert Walser and Marguerite Yourcenar. Note in this period the total absence of vocal compositions; emblematic songs of those times are Puppenspiel I (1961), For Orchestra (1962) Black and White (1964), a quiet Etwas im Ausdruck (1967).
Since the eighties it denotes a return to vocal music, which he carefully avoided for more than twenty years (L’ultima sera of 1980, In cauda for chorus and orchestra in 1986, Madrigale 1991, on a text by Elsa Morante), as well as in other works, you will notice a certain influence (especially in rhythmic), jazz (Hot by 1989, Sweet Basil, 1993). His death, which occurred in 2000, will prevent him from carrying out his transcription of The Art of Fugue by Johann Sebastian Bach
Critical activity, teaching and study: he begins his teaching experience as a lecturer since 1953: has been professor of composition at the conservatories of Bologna, Turin and Milan, and later was Professor of advanced composition at the Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Rome at the Accademia Chigiana di Siena and at the Accademia musicale pescarese di Pescara. It was also a lecturer at the DAMS of the Faculty of Arts, University of Bologna, and has lectured in Europe, America and Australia.
In his decades of teaching experience has trained several generations of composers, including Sandro Gorli, Pascal Dusapin, Armando Gentilucci, Giuseppe Sinopoli, Magnus Lindberg, Fausto Romitelli, Esa-Pekka Salonen, Luca Mosca, George Magnanensi, Alessandro Solbiati, Ivan Fedele, Javier Torres Maldonado, Giulio Castagnoli, John Verrando, Roberto Carnevale, Stefano Bellon, Mauro Cardi, Matteo D'Amico, Aurelio Samorì, Vincenzo Pasceri, Sylvie Bodorová and many others.
Collaboration with the ensemble Octandre, courses during 1983-1995 (Accademia Chigiana) has allowed us to collect a large amount of sound material in part stored at the Accademia Chigiana, in part by the Centro Studi Octandre (Bologna) recorded and available for study in this portal.
Aphorisms and poetry: active as a writer, he made his debut with Questo(Adelphi, 1970), a text that presents very special formal singular as Donatoni applies to verbal material using the same procedures in the musical composition in those years.
Subsequently has published Antecedent X (Adelphi, 1980), subtitled "Sulle difficolà del comporre/On the difficulty of composing," in which the author investigates the obscure origins of the act of composition (the "antecedents", in fact)
A few years later it was published in Il sigaro di Armando (1982), a collection of writings on various topics (always about the music, but not strictly focused on composition), which also includes interviews with the author; In-oltre (1988), however, collects the writings of presentation for the first performances of his songs.
Health rather shaky (since his youth he suffered periodically from nervous depression that sometimes forced him to interrupt his work to follow the appropriate therapies), the last years of the life of Donatoni were mined from diabetes, a disease of which he suffered since the early eighties. In 1998 he was hit by a stroke, and his health deteriorated to the point that his last orchestral pieces (Prom and ESA - In cauda V) had to get help for the writing practice of the scores from some students. A second stroke, which occurred in 2000, brought him to the death, on 17 August of that same year. The funeral ( during which it was performed his song Cinis, a sort of secular requiem that the author wrote in 1988) was held at the Milan Conservatory.
Catalog works: the author of a rich catalog of composition. His early works reflect a love for the music of Bartók, particularly for his work percussive. In this model then joined the structural radicalism of the Darmstadt school and post-Webern serialism connected to that school. Twice will focus opera: in 1984 with Atem, performed at the Teatro alla Scala in Milan, will try to reverse the usual relationship between the composer and the subject, creating a show with no plot, where the "spectacular" product was to be the result of the display of his music (in fact, the score includes many of his previous works, sometimes modified, sometimes left to their original state). The end result, however, was not the most encouraging, so that the same author had to declare that it was only a " white wedding " between himself and his work. Donatoni tried again in 1995 with Alfred, Alfred, "opéra comique" on his own text, represented at the festival "Music" of Strasbourg and shortly after shooting in Paris and in several Italian cities . The outcome this time was hilarious: the protagonist of the work is the composer himself, who from the bed of a hospital room, suffering from a diabetic crisis assists in silence to a continuous succession of surreal events that lend themselves to tragicomic reflections life.

The music published in OctandreProject is exclusively dedicated to divulgation purposes and not commercial. This within a program shared to study classic educational music of the 1900'/music today which involves thousands of people around the world. If someone, for any reason, would deem that a video appearing in OctandreProject violates the copyright, please inform us immediately and it will be our care to remove immediately the copyrighted material accordingly.
(La musica pubblicata in OctandreProject è dedicata esclusivamente alla divulgazione per scopi non commerciali. Questo all'interno di un programma educativo per studiare musica del 1900/musiche d’oggi e si rivolge ad una platea internazionale. Se qualcuno, per qualsiasi motivo, ritiene che materiali che appaiono in OctandreProject violano il diritto d'autore, vi preghiamo di informarci e sarà nostra cura rimuovere immediatamente il materiale indicato.)
amministratore_1
 
Messaggi: 2896
Iscritto il: 28/12/2012, 19:52

catalogo alfabetico

Messaggioda Amministratore » 29/04/2014, 21:41

Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 2024
Iscritto il: 02/11/2012, 11:30

catalogo per strumenti e organici strumentali

Messaggioda Amministratore » 29/04/2014, 21:50

Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 2024
Iscritto il: 02/11/2012, 11:30

catalogo per periodi cronologici

Messaggioda Amministratore » 29/04/2014, 21:52

Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 2024
Iscritto il: 02/11/2012, 11:30


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron