1. biografia

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Messaggioda Amministratore » 14/10/2013, 0:11

Sofia Asgatovna GUBAJDULINA
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luogo e data di nascita: Cistopol (Russia), 24 ottobre 1931

Formazione e studi: si diploma al Conservatorio di Kazan nel 1954 in composizione e pianoforte, che studia con Grigory Kogan. Fino al 1959 approfondisce gli studi di composizione al Conservatorio di Mosca con Nikolai Pejko, l’assistente di Šostakovich, specializzandosi sotto la supervisione di Vissarion Scebalin.
Concorsi: ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: il premio del Concorso internazionale di composizione di Roma nel 1974, il Prix de Monaco nel 1987, il Koussevitzky International Record Award nel 1989 e nel 1994 per l’incisione del suo concerto per violino Offertorium e della sinfonia Stimmen ... verstummen ..., il premio Franco Abbiati nel 1991, l’Heidelberger Künstlerinnenpreis nel 1991 e il Russian State Prize nel 1992, il Ludwig Spohr della città di Brunswick nel 1995, il Praemium Imperiale in Giappone nel 1998, il premio della Fondazione Léonie Sonning in Danimarca nel 1999, la Medaglia d’onore della Concert Hall Foundation di Stoccolma nel 2000, la Medaglia Goethe della città di Weimar nel 2001, il premio Polar Music nel 2002, il Cannes Classical Award nel 2003.
Il 4 ottobre 2013 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera e il Direttore della Biennale Ivan Fedele accompagna l’onorificienza con queste affermazioni: “Il Leone d’oro alla carriera attribuito a Sofija Gubajdulina è un riconoscimento all’alto valore artistico e umano di una donna che, per le sue scelte estetiche anticonformiste, ha dovuto continuamente lottare con il potere politico dell’URSS che non esitò a definire la sua musica ‘irresponsabile’. Ciò nonostante fu sostenuta e appoggiata da Dmitrij Šostakovic che la incoraggiò a proseguire su quella che era stata definita una ‘cattiva strada’. Nel 1979 il VI Congresso dei compositori dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche la mise nella lista nera perché appartenente a un cartello di musicisti dissidenti e per aver partecipato ad alcuni festival disapprovati dal regime. Malgrado queste enormi difficoltà Sofija Gubajdulina ha continuato a esprimersi con estrema coerenza e libertà offrendo al mondo intero pagine di musica ispiratissime permeate di una spiritualità al tempo stesso delicata e incandescente che l’hanno fatta conoscere e amare in tutto il mondo”.
Impegni artistici e commissioni: nel 1975, con Viktor Suslin e Vyacheslav Artyomov, fonda l’Ensemble Astreya specializzato nell’improvvisazione con strumenti musicali popolari russi, caucasici, dell’Asia centrale e orientale. Fin dai primi anni 1980, e soprattutto a seguito del sostegno e dell’incoraggiamento del violinista Gidon Kremer, le sue creazioni sono state ampiamente eseguite nei paesi occidentali. Fra le numerose istituzioni e festival che le hanno commissionato lavori si ricordano: BBC, Festival di Berlino, Library of Congress, New York Philharmonic.
Nel 1992 Gubajdulina si trasferisce in Germania e attualmente vive vicino ad Amburgo. Nel 2000 Sofija Gubajdulina, ottenne con Tan Dun, Osvaldo Golijov, e Wolfgang Rihm, la commissione da parte dell'Internationale Bachakademie Stuttgart di una Passione - ogni compositore ha usato testi tratti da uno dei 4 vangeli - per la commemorazione di Johann Sebastian Bach.
Gubajdulina è membro dell’Akademie der Künste di Berlino, della Freie Akademie der Künste di Amburgo, della Royal Music Academy di Stoccolma.
Attività creativa: inizia l’attività di compositrice dal 1963. La sua musica è caratterizzata dall'uso di inusuali combinazioni strumentistiche. Nel brano In Erwartung, usa una combinazione formata da strumenti a percussione con un quartetto di saxofoni; ha inoltre scritto pezzi per koto e orchestra e tre raccolte per domra e pianoforte su temi popolari tatari. Importante, nella concezione musicale di Gubaidulina, l'aspetto simbolico: secondo la compositrice (dice Restagno nella sua biografia): “Il simbolo di per se stesso è un fenomeno vivo [...]. Cosa vuol dire simbolo? Secondo me la massima concentrazione di significati, la rappresentazione di tante idee che esistono anche fuori della nostra coscienza e il momento in cui questa apparizione si produce nel mondo: questo è il momento di fuoco della sua esistenza, perché le molteplici radici che si trovano al di là della coscienza umana si manifestano anche attraverso un solo gesto.”
Questa componente simbolica si riscontra in numerosi lavori a diversi livelli: nel "gesto" - il primo movimento della sonata per violino e violoncello Gioisci è basata sul passaggio tra suono reale e suono armonico relativo eseguito riducendo la pressione del dito sinistro sulla corda, in un movimento ascendente di trasmutazione del timbro che simboleggia la gioia -, nella "personificazione" degli strumenti - nell'opera Sette parole il violoncello rappresenta la vittima, il Dio-figlio, la fisarmonica è il Dio-padre e gli archi rappresentano lo Spirito Santo - o altri parametri, quali tessitura, modo d'esecuzione o scale adottate - nel brano In croce per violoncello e organo il simbolo della croce è rappresentato dallo scambio reciproco dei parametri (registro alto/registro basso, legato/staccato, diatonismo/microcromatismo) nelle parti degli strumenti; nel concerto per violino Offertorium il tema regio, utilizzato nell'Offerta Musicale da Bach, viene esposto completamente nell'incipit, per poi ritornare regolarmente sempre più ridotto, offrendo simbolicamente via via sempre più note fino a sparire.
All'inizio degli anni ottanta Gubaidulina cominciò ad usare la serie dei numeri di Fibonacci per strutturare la forma delle sue opere. Ancora ci è d’aiuto Restagno che nella Biografia dice a questo proposito: “La Sezione Aurea è stata impiegata [...] in due sensi: nella struttura intervallare e in quella ritmica. Delle due a me interessa particolarmente la seconda. Se si interpreta la struttura intervallare con le cifre occorre prendere il semitono come unità di misura. Nell'intervallo da Do a Mi bemolle, per esempio, abbiamo tre semitoni, dal Sol al Do ne abbiamo invece cinque, [...] e se consideriamo l'intervallo Sol-Mi bemolle abbiamo otto semitoni. Certamente i numeri 3-5-8, e quindi anche gli intervalli che essi rappresentano, sono disposti in una sequenza che è quella della serie di Fibonacci. Ma su questo tipo di applicazione io ho alcuni dubbi, perché gli intervalli in questione sono considerati all'interno del sistema temperato, [...] un sistema artificiale. La serie di Fibonacci si applica invece al sistema del mondo, in una parola a quella natura che viene violata dall'artificio del sistema temperato. L'uso della serie di Fibonacci nel sistema ritmico mi sembra invece giusto e naturale perché il ritmo è legato alla naturalità del nostro respiro.”

Attività

critica, didattica e di studio
Aforismi e poetiche
Catalogo opere (in ordine cronologico)
1957 Quintetto, per pianoforte, 2 violini, viola e violoncello (1957)
1962 Ciaccona, per pianoforte (1962)
1965 Allegro rustico, per flauto e pianoforte Sonata, per pianoforte (1965)
1968 Notte a Menfi, cantata per mezzosoprano, coro maschile (su nastro magnetico) e orchestra (1968)
1969 Giocattoli musicali, raccolta di 14 pezzi pianistici per bambini (1969)
Rubaijat, cantata per baritono e orchestra da camera (1969)
1970 Vivente - Non Vivente, musica elettronica (1970)
1971 Concordanza, per insieme cameristico (1971)
Quartetto per archi No. 1 (1971)
1972 Stupeni, per orchestra sinfonica (1972)
1974 Dieci Preludi, per violoncello solo (1974)
Rumore e silenzio, per percussioni, celesta e clavicembalo (1974)
L'ora dell'anima, poema per mezzosoprano e grande orchestra di fiati su testo di Marina Cvetaeva (1974),
1975 Sonata, per contrabbasso e pianoforte (1975)
Concerto per fagotto e strumenti ad arco gravi (1975)
1976 Hell und Dunkel, per organo (1976)
Due Ballate, per 2 trombe e pianoforte (1976)
L'ora dell'anima, poema per mezzosoprano percussioni e grande orchestra (1976)
Trio, per 3 trombe (1976)
1977 Romanza senza parole, per tromba e pianoforte (1977)
Duo-sonata, per 2 fagotti (1977)
Lamento, per tuba e pianoforte (1977)
Misterioso, per 7 percussionisti (1977)
1978 Introitus, concerto per pianoforte e orchestra da camera (1978)
1979 In Croce, per violoncello e organo (1979)
Jubilatio, per 4 percussionisti (1979)
1980 Offertorium, concerto per violino e orchestra (1980, rev. 1982, 1986)
Garten von Freuden und Traurigkeiten, per flauto, viola, arpa e voce recitante (1980)
1981 Perception per soprano, baritono (voce recitante) e 7 strumenti ad arco (1981, rev. 1983, 1986)
Descensio per 3 tromboni, 3 percussionisti, arpa, clavicembalo e pianoforte (1981)
Gioisci, sonata per violino e violoncello (1981)
1982 Sette parole, per violoncello, fisarmonica ed archi (1982)
1984 Quasi hoquetus, per viola, fagotto e pianoforte (1984)
Hommage à Marina Cvetaeva, suite in cinque movimenti per coro a cappella (1984)
In principio era il ritmo/The Beginning There Was Rhythm, per 7 percussionisti (1984)
1985 Et ex-specto, per fisarmonica (1985)
1986 Stimmen... Verstummen..., sinfonia in 12 movimenti (1986)
1987 Hommage à T. S. Eliot, per soprano e ottetto strumentale (1987)
Quartetto per archi No. 2 (1987)
Quartetto per archi No. 3 (1987)
1988 The Unasked Answer (Antwort ohne Frage), collage per 3 orchestre (1988)
Trio per archi (1988)
1989 Jauchzet vor Gott, per coro misto e organo (1989)
Pro et contra, sinfonia per orchestra (1989)
1990 Alleluja, per coro e orchestra (1990)
1991 Hörst Du uns, Luigi? Schau mal, welchen Tanz eine einfache Holzrassel für Dich vollführt, per 6 percussionisti (1991)
Aus dem Studenbuch, per violoncello, coro maschile, voce recitante e orchestra su testo di Rainer Maria Rilke (1991)
Gerade und ungerade (Чет и нечет), per 7 percussionisti (1991)
Silenzio, per fisarmonica, violino e violoncello (1991)
Lauda, per tenore, baritono, narratore, coro misto e grande orchestra (1991)
In Croce versione per fisarmonica e violoncello (1991 vedi anche 1979)
1992 Stufen, per orchestra (1992)
Tartarische Tanz, per fisarmonica e 2 contrabbassi (1992)
1993 Dancer on a Tightrope (Der Seiltänzer), per violino, pianoforte e archi (1993)
Jetzt immer Schnee (Теперь всегда снега), per insieme cameristico e coro da camera su testi di Gennadi Aigi (1993)
Meditation über den Bach-Choral "Vor deinen Thron tret' ich hiermit", per cymbalom, 2 violini, viola, violoncello e contrabbasso (1993)
Рано утром перед пробуждением, per 3 koto giapponesi a 17 corde e 4 koto giapponesi a 13 corde (1993)
And: The Feast is in Full Procession (И: Празднество в разгаре), per viola e orchestra (1993)
Quartetto per archi No. 4 con nastro magnetico (1993)
1994 In Erwartung (В ожидании), per quartetto di sassofoni e 6 percussionisti (1994)
Ein Engel, per contralto e contrabbasso (1994)
Figures of Time (Фигуры времени), per grande orchestra (1994)
Aus der Visionen der Hildegard von Bingen, per contralto (1994)
Musica per flauto, archi e percussioni (1994)
1996 Impromptu, per flauto (flauto traverso e flauto contralto), violino e archi (1996)
Quaternion, per 4 violoncelli (1996)
Galgenlieder à 3, 15 pezzi per mezzosoprano, percussioni e contrabbasso (1996)
Galgenlieder à 5, 14 pezzi per mezzosoprano, flauto, percussioni, fisarmonica e contrabbasso (1996)
Concerto per viola e orchestra (1996)
1997 Ritorno perpetuo, per cymbalom (1997)
The Canticle of the Sun of St. Francis of Assisi, per violoncello, coro da camera e orchestra (1997)
1998 Im Schatten des Baumes (В тени под деревом), per koto, basso koto, zheng e orchestra (1998)
Two Paths: A Dedication to Mary and Martha, per 2 viole soliste e orchestra (1998)
2000 Johannes-Passion, per soprano, tenore, baritono, basso, 2 cori misti, organo e grande orchestra (2000)
2001 Risonanza, per 3 trombe, 4 tromboni, organo e 6 archi (2001)
Johannes-Ostern per soprano, tenore, baritono, basso, 2 cori misti, organo e grande orchestra (2001)
2002 The Rider on the White Horse, per grande orchestra e organo (2002)
Reflections on the theme B-A-C-H, per quartetto d'archi (2002)
Mirage: The Dancing Sun, per 8 violoncelli (2002)
On the Edge of Abyss, per 7 violoncelli e 2 waterphones (2002)
2003 The Light of the End (Свет конца), per grande orchestra (2003)
Under the Sign of Scorpio, variazioni su sei esacordi per fisarmonica e grande orchestra (2003)
2004 Verwandlung (Transformation), per trombone, quartetto di sassofoni, violoncello, contrabbasso e tam-tam (2004)
2005The Deceitful Face of Hope and Despair, per flauto e orchestra (2005)
2006 Feast During a Plague, per grande orchestra (2006)
The Lyre of Orpheus, per violino, percussioni, e archi (2006)
Nadeyka, trittico in memoria della figlia della compositrice, scomparsa nel 2004, composto da The Lyre of Orpheus,
The Deceitful Face of Hope and Despair e Feast During a Plague (2006)
2007 Ravvedimento, per violoncello e quattro chitarre (2007)
In Tempus Praesens, concerto per violino e orchestra (2007)
2008 Glorious Percussion, concerto per ensemble di percussioni e orchestra (2008)
2009 Fachwerk, concerto per bayan, percussioni e archi (2009)
Interviste
AA. VV, Gubajdulina -Un’autobiografia dell’autore raccontata da Enzo Restagno, EDT, Torino
Enzo Restagno, Gubajdulina, EDT, Torino
Foto: https://www.google.it/searchq=gubajdulina&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=h2r9UvyNFImztAadwICABw&sqi=2&ved=0CHIQsAQ&biw=1037&bih=761


English translation
:
Training and education: he graduated from the Conservatory in Kazan in 1954 (composition) and piano, studying with Grigory Kogan. Until 1959 he deepened his studies of composition at the Moscow Conservatory with Nikolai Pejko, Shostakovich's assistant, specializing supervised by Vissarion Scebalin.
Competitions: has received numerous awards and recognitions: the prize of the International Composition Competition in Rome in 1974, the Prix de Monaco in 1987, the Koussevitzky International Record Award in 1989 and in 1994 for his recording of his violin concerto Offertorium and the symphony Stimmen ... verstummen ..., Franco Abbiati Prize in 1991, Heidelberger Künstlerinnenpreis in 1991 and the Russian State Prize in 1992, Ludwig Spohr of the city of Brunswick in 1995, the Praemium Imperiale in Japan in 1998, the Léonie Sonning Foundation Award in Denmark in 1999, the Medal of Honour of the Stockholm Concert Hall Foundation in 2000, the Goethe Medal of the city of Weimar in 2001, the Polar Music Prize in 2002, the Cannes Classical Award in 2003.
On 4 October 2013 he was awarded the Leone d’oro alla carriera (Venezia) and the Director of the Biennale Ivan Fedele accompanies the accolade with these statements: "The Leone d’oro alla carriera awarded to Sofia Gubaidulina is a testament to the high artistic value human and a woman who, for his unconventional aesthetic choices, had to continually struggle with the political power of the USSR who did not hesitate to define his music 'irresponsible'. Nevertheless, it was supported and endorsed by Dmitry Shostakovich who encouraged her to continue on what was called a 'bad way'. In 1979, the Sixth Congress of the composers of the Union of Soviet Republics put on the blacklist because belonging to a cartel of musicians dissidents and for having participated in some festivals disapproved by the regime. Despite these enormous difficulties Sofia Gubaidulina has continued to express themselves with extreme consistency and freedom to the whole world by offering pages of very inspired music imbued with a spirituality at the same time delicate and glowing they got to know and love throughout the world. "
Engagements and commissions:
in 1975, Gubajdulina, Viktor Suslin and Vyacheslav Artyomov, he founded the Ensemble Astreya specializing in improvisation with musical instruments popular in Russia, the Caucasus, Central Asia and Eastern Europe. Since the early 1980s, and especially after the support and encouragement of the violinist Gidon Kremer, her creations have been widely performed in Western countries. Among the many institutions and festivals that have commissioned works include: BBC, Berlin Film Festival, Library of Congress, the New York Philharmonic.
In 1992, Gubaidulina moved to Germany and currently lives near Hamburg. In 2000, Sofia Gubaidulina, obtained by Tan Dun, Osvaldo Golijov, and Wolfgang Rihm, the commission by the Internationale Stuttgart Bachakademie of a Passion - Every composer has used texts from one of the 4 Gospels (Vangeli) - for the commemoration of Johann Sebastian Bach.
Gubaidulina is a member of the Akademie der Künste Berlin, the Freie Akademie der Künste in Hamburg, the Royal Music Academy in Stockholm.
Creative activity:
began working as a composer since 1963. His music is characterized by the unusual combination of musical abilities and instrumental orchestration. In the song In Erwartung, uses a combination consisting of percussion instruments with a saxophone quartet, and has also written pieces for koto and orchestra and three collections for domra and piano on themes popular Tatars. Importantly, in the conception of Gubaidulina's music, the symbolic aspect: according to the composer (Restagno says in his biography): "The symbol itself is a living phenomenon [...]. What does this symbol mean? In my opinion, the greatest concentration of meanings, the representation of many ideas that exist outside of our consciousness and the moment when this appearance is produced in the world: this is the time of the fire of his existence, because the multiple roots that lie Beyond the human consciousness also occur through a single gesture."
This symbolic component is found in a number of works at different levels: in the "gesture" - the first movement of the sonata for violin and cello Gioisci is based on the transition between the real sound and harmonic sound made by reducing the pressure on the left finger on the string, in a upward movement of the transmutation of the stamp symbolizing the joy - in the "personification" of instruments - the cello work Seven Words is the victim, the child-God, the accordion is the God-father and the edges represent the Holy Spirit - or other parameters, such as texture, mode of execution or scales adopted - in the piece for cello and organ in the cross the symbol of the cross is represented by the mutual exchange of parameters (register high / low register, legato / staccato, diatonicism / microcromatismo) in parts of the instruments, the violin concerto Offertorium the royal theme, used in the Offerta musicale by Bach, is fully exposed in the incipit, then back regularly ever smaller, offering symbolically gradually more and more known to disappear.
In the early eighties Gubaidulina began to use the series of Fibonacci numbers to structure the form of his works. Yet there is help Restagno that in Biography says in this regard: "The Golden Section was used [...] in two ways: in the structure and in the rhythmic interval. Of the two I'm interested particularly the latter. If one interprets the intervallic structure with halftone figures must be taken as the unit of measure. In the interval from C to E flat, for example, we have three semitones, from G to C instead we have five [...] and if we consider the interval Sol-Eb we have eight semitones. Certainly the numbers 3-5-8, and therefore also the intervals that they represent, are arranged in a sequence which is that of the Fibonacci series. But on this type of application I have some doubts, because the intervals in question are considered within the tempered system, [...] an artificial system. The Fibonacci series is applied to the system instead of the world, in a word, that nature is violated by artifice of the tempered system. The use of the Fibonacci series in the rhythmic system other hand, seems right and natural because the rhythm is related to the naturalness of our breath."

Critical activity, teaching and study:
Aphorisms and poetry
Interviews


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