1. biografia

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Piero Luigi ZANGELMI
Torino, 1927 – Ameglia (Sp), 2004

Con la fine della guerra nel 1945 Zangelmi iniziò a Torino lo studio della composizione con Ghedini e del pianoforte con Mario Zanfi. Nel 1946 fondò assieme a due compagni di studi l’“Unione Musicale”, un’associazione che aveva lo scopo di favorire la diffusione del gusto e della conoscenza dell’arte musicale soprattutto fra i giovani; tale associazione rimane ancora oggi una delle più prestigiose società concertistiche torinesi. Intanto l’attività compositiva subiva un forte rallentamento dovuto alla proibizione di scrivere imposta da Ghedini fino al momento in cui non avesse appreso tutte le regole necessarie.
Nel 1950 contribuì alla fondazione della rivista di poesia e cultura Momenti e delle omonime edizioni attraverso le quali vennero pubblicati diversi volumi di letteratura, critica e poesia. In quell’occasione Zangelmi scrisse un saggio di critica musicologia intitolato Durezze e Distensioni, nel quale si poneva in netto contrasto con lo schönberghismo seriale.
Intorno agli anni Sessanta avvenne l’incontro con Bruno Bettinelli, altro suo importante maestro di composizione. In quel periodo si manifestò un avvicinamento alla tecnica seriale attraverso lavori come i Movimenti per orchestra (1951). In questo brano Zangelmi trattò la serie con molta libertà ma presentandola in tutte le sue formulazioni. Tale tecnica infatti, risulta lontana dal temperamento del Maestro, proiettato da sempre verso espressioni più immediate e dirette.
La nomina di insegnante di Teoria e Solfeggio e successivamente di Armonia e Contrappunto, avvenuta nel 1966 al Conservatorio “Rossini” di Pesaro, lo pose a contatto con i giovani; nacquero così alcune composizioni per la didattica tra le quali il Piccolo Concerto Liberty (1968) per pianoforte e percussioni, la Piccola Suite alla francese (1969) per due violini, il Balletto (1971) per dieci contrabbassi, l’operina I Vestiti nuovi dell’imperatore (1971). Durante la permanenza a Pesaro ebbe modo di coltivare rapporti di amicizia e di lavoro con importanti compositori tra i quali Aldo Clementi, Giuliano Zosi, Marcello Abbado e Guido Baggiani.
Nel 1971 il trasferimento a Firenze come insegnante di Armonia, Contrappunto e Fuga al Conservatorio “Cherubini”, presso il quale ricoprì l’incarico fino al 1986, anno in cui decise di abbandonare l’attività didattica. Anche a Firenze venne a contatto con grandi esponenti del mondo musicale nazionale quali Arrigo Benvenuti, Valentino Bucchi, Paolo Fragapane, Gaetano Giani Luporini, Romano Pezzati, Carlo Prosperi. Nel 1979 fondò la Scuola di musica “Vassura Baroncini” di Imola con lo scopo di favorire, oltre allo studio dei vari strumenti musicali, l’insegnamento propedeutico ai bambini, con particolare riferimento al canto corale.
In questi anni l’attività compositiva di Zangelmi, caratterizzata fino a questo momento dall’alternanza di periodi di silenzio ad altri di maggiore produttività, subisce una forte trasformazione e acquistano grande importanza quegli elementi che diventeranno caratteristici della sua poetica quali il Suono blu, l’Accordo spaziato, la Struttura parabolica. Tutto questo tende a mettere in ombra quanto era avvenuto tra il 1945 e il 1972 per ritornare alla spontaneità e alla freschezza delle composizioni adolescenziali.
Nel 1981 ha fatto parte del Comitato artistico dell’O.R.T. mentre nel 1992, insieme ai compositori Gaetano Giani Luporini, Gabriella Cecchi, Arduino Gottardo e Piero Papini, ha contribuito alla fondazione della Federazione Italiana dei Compositori di Musica Contemporanea (FICMC), della quale ha ricoperto la carica di Presidente fino al 1995. Tale associazione ha rappresentato un importante passo in avanti per la musica contemporanea “colta” in Italia, i cui cultori rischiano di essere considerati appartenenti a una categoria appartata e priva di supporti economici e culturali.